Techgnosis by Erik Davis

autore:Erik Davis [Erik Davis]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Nero ed.
pubblicato: 2023-10-13T23:34:15+00:00

Se consideriamo quello che stiamo facendo una tecnologia, possiamo evitare di veder[lo] come una vacca sacra e analizzarlo, invece, con accuratezza e con distacco: sta facendo quello che intendiamo faccia? Se sì, possiamo apportare migliorie? Se no, cosa fare: modificare o cestinare?22

A prima vista potrebbe sembrare che il concetto di «tecnologia rituale» svigorisca l’efficacia psicospirituale dei riti, ma l’approccio creativo e sperimentale del paganesimo al sacro sembra, in realtà, beneficiare della sua strumentalità consapevole. Naturalmente, il pensiero tecnologico porta con sé i problemi già discussi in precedenza; secondo Webster, molti praticanti di magia si fanno prendere dalla «tecnologia» fine a sé stessa e prestano molta meno attenzione ad affinare gli obiettivi spirituali.

L’amore con cui i pagani e gli altri praticanti di magia contemporanei armeggiano con gli oggetti e tutto ciò che è arcano potrebbe spiegare perché sono diventati una delle prime sottoculture religiose a colonizzare il cyberspazio. Di questi tempi, è ovvio, anche le religioni più vecchio stampo hanno eretto santuari lungo la superstrada dell’informazione e i navigatori della Rete possono imparare più di quanto molti vorrebbero sulla Fede Bahá’í, il monachesimo bizantino o la biblioteca vaticana. I pagani, però, erano già online e in forze anche prima del World Wide Web, e la Rete ospita un numero spropositato di informazioni sull’occulto.

Questi database sono la naturale evoluzione dell’amore pagano per il sapere folklorico, ma per molti pagani il computer ha obiettivi religiosi più vitali del semplice download di geroglifici in bitmap o dei torrent delle liriche pornografiche di Crowley. La natura della comunità pagana è l’anarchia collettiva, una struttura sociale instabile nella quale lo scambio libero di informazioni tra gruppi lontani e spesso litigiosi svolge il ruolo rinsaldante che le gerarchie dogmatiche ricoprono nelle religioni ortodosse. Per decenni i pagani hanno investito enormi quantità di tempo e di energie in fanzine come Green Egg e WomanSpirit, bollettini a basso costo, spesso pinzati a mano e spediti via posta. Inutile dire che le bacheche elettroniche (e poi i siti web) si adattano alla perfezione a questa comunità eterodossa e ciarliera. Alla fine degli anni Ottanta, c’erano centinaia di BBS pagane che sfoggiavano nomi come El Segundo Spiders Web, Fort Lauderdale Summerland e Ritual Magick Online. Gli ambienti anarchici di Internet, con le loro chat line e i loro newsgroup, scoppiavano di wiccan e druidi, mentre le gerarchie alt.pagan e alt.magic di Usenet divennero calderoni fumanti di dibattito.

Per il grosso dei pagani e dei praticanti di magia, la comunità virtuale svolge un ruolo secondario rispetto all’esperienza spirituale. Dopotutto, il paganesimo è una religione della Terra e i praticanti ricercano una comunione sacra sul piano materiale, nelle foreste, nei deserti e negli scantinati bui, tra unguenti, tamburi e corpi danzanti. Questo materialismo visionario è lontanissimo dai segni incorporei di Internet, e alcuni pagani, soprattutto i wiccan devoti alla Dea, diffidano delle ossessioni cyberspaziali dei tecnopagani, temendo che l’entusiasmo per le chat e la realtà virtuale possa riprodurre le tendenze disincarnate ed ecologicamente fallaci della civiltà moderna, alle quali il mondo pagano resiste in maniera così immaginativa.

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